È da più di 50 anni che non si vedevano le banche centrali comprare oro, più precisamente da quando il dollaro USA era ancora sostenuto dal metallo prezioso. Secondo il World Gold Council, le banche centrali hanno acquistato nell’ultimo periodo ben 399 tonnellate di oro per un valore di circa $ 20 miliardi nel terzo trimestre del 2022. Questa richiesta ha gonfiato la domanda globale tornata praticamente tornata ai livelli pre-covid.
Il WGC conferma che la domanda mondiale di oro è stata di 1.181 tonnellate nel penultimo trimestre 2022, davvero un’ottima crescita che balza del 28% nell’ultimo anno. Tra i più grossi acquirenti, sempre secondo il WGC, troviamo le banche centrali di Turchia, Uzbekistan, Qatar e India, sebbene anche altre banche centrali abbiano acquistato una notevole quantità di oro ma non hanno dichiarato pubblicamente i loro acquisti.
Dando uno sguardo anche agli acquirenti al dettaglio di lingotti e monete d’oro sono aumentati in Turchia a 46,8 tonnellate nel trimestre. Questo rappresenta un incremento del 300% su base annuale.
Queste notizie non sorprendono affatto considerando che l’oro è ancora e da sempre considerato come la risorsa sicura per eccellenza in tempi di incertezza o turbolenza, questo nonostante l’emergere di criptovalute come il bitcoin o l’ethereum. L’oro è anche considerato un’efficace copertura dall’inflazione, sebbene gli esperti affermino che questo sia vero su orizzonti temporali lunghissimi, parliamo di decenni.
Come ben sappiamo l’oro è un bene infruttifero e gli investitori preferiscono investire il proprio denaro su altri strumenti a più alto rendimento durante i periodi di aumento dei tassi di interesse. Attualmente anche un dollaro eccessivamente forte non ha aiutato il prezzo dell’oro (e delle materie prime in generale). Il prezzo dell’oro è sceso del 9,3% da inizio anno e di quasi il 20% al di sotto del picco di marzo di $ 2.050 l’oncia.
Anche dopo le ultime dichiarazione della FED, Powel ha affermato che l’inflazione negli Stati Uniti è rimasta ostinatamente alta, nonostante il rialzo dei tassi, che forse stanno iniziando a rallentare l’economia. Però ci sono delle altre conseguenze dovute al rialzo dei tassi, una di questa e’ il crollo del mercato immobiliare e i mutui che stanno aumentando a dismisura, in alcuni casi anche raddoppiano. Ciò richiede alla Fed di andarci leggero con i suoi rialzi aggressivi.
Quindi come potete immaginare l’oro e’ un bene rifugio che in un periodo di totale incertezza può garantire quella sicurezza che altri strumenti o materie prime non danno. Investire in azioni è rischioso come abbiamo visto specialmente nell’ultimo anno. I principali indici sono scesi di oltre il 30%, e la fine non sembra vicina. Inoltre un’altra domanda da porsi è “Perché’ cosi tanti paesi, specialmente dei BRICS, stanno acquistando così tanto oro?”… E’ possibile che si stia pensando a tornare alla parità aurea, abbandonata da Nixon più di 50 anni fa?
Piccolo inciso per chi non lo sapesse, Il Presidente Nixon pose fine alla convertibilità’ del dollaro in oro, abbandonando così gli accordi di Bretton Woods. Da quel momento il mondo si allineò.
Se questo dovesse verificarsi, potrebbe spiegare il perché’ di questi movimenti per comprare il metallo prezioso per eccellenza. Da precisare che si tratta di uno scenario piuttosto surreale, ma con tutto quello successo negli ultimi anni, non c’è nulla che non può capitare. Ciò detto, anche solo i rumors potrebbe portare l’oro verso nuovi massimi! Chi lo sa….
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