Cosa conviene di più il conto corrente o il conto deposito?

Soprattutto quali sono le differenze? Ecco qui la tua guida completa per scegliere la soluzione migliore tenendo conto dell’aumento dei rendimenti e dell’inflazione.

conto deposito o conto corrente?

Quindi ritorniamo alla domanda “Conto corrente o conto deposito?” Quando ci troviamo a vivere in periodi come questi largamente caratterizzati da incertezza e aumento esponenziale dell’inflazione che raggiunge la doppia cifra, la gestione dei soldi e, in particolare, delle spese crea ansie, stress e preoccupazioni. Spesso ci troviamo in questa situazione e dobbiamo decidere in tempi brevi come gestire il nostro denaro. Un esempio classico che è capitato quasi a tutti di dover prendere una decisione se tenere i soldi in un conto bancario o un conto deposito. Ma di cosa si tratta e quali sono le differenze principali tra i due?

Ovviamente iniziamo dicendo che il conto bancario e il conto deposito sono due servizi differenti tra loro. Il primo permette di lasciare la custodia del proprio patrimonio nelle mani di un istituto di credito, con la possibilità di utilizzare il denaro e beneficiare di alcuni servizi scelti in base al contratto; mentre il secondo rappresenta una forma d’investimento a basso rischio e breve termine.

Ecco come effettuare la scelta migliore tra conto bancario e conto deposito, in totale tranquillità senza farsi prendere dal panico e dalla fretta ma facendo un’attenta analisi dei vantaggi di una e dell’altra soluzione in base alle proprie necessità.

Ecco le principali differenze tra conto corrente e deposito

Le sostanziali differenze tra conto corrente e di deposito si ritrovano nella finalità, nell’operatività e negli interessi legati ai due servizi.

Il conto corrente permette al titolare di usufruire di diversi servizi, tra cui i bonifici, le carte di credito e debito (bancomat) e gli assegni, mentre il conto di deposito è piuttosto inattivo e ha la finalità di ottenere un piccolo guadagno, pagando degli interessi, sulla somma depositata. Motivo per cui anche i tassi di interesse saranno diversi per un conto corrente, dove solitamente sono inferiori allo 0,5%, e per un conto di deposito dove possono arrivare anche al 2-3% (a seconda di determinate condizioni).

Conto corrente: cos’è e come funziona?

Attraverso la stipula di un contratto titolare del conto deposita il denaro all’interno di un istituto di credito, ma comunque può disporre in qualsiasi momento delle somme a suo credito. La fattispecie è disciplinata dall’articolo 1852 del Codice Civile, «Disposizione da parte del correntista»

Come gia detto in linea generale al conto corrente possono essere associati servizi come:

  • carnet di assegni,
  • domiciliazione delle utenze (RID);
  • carte di credito o di debito.

Oltre alle spese di apertura, gestione e chiusura un normale conto corrente, è soggetto a diversi tipi di tassazione:

  • l’imposta di bollo pari a: 100 euro l’anno per le persone giuridiche e 34,20 euro l’anno per le persone fisiche (non dovuta in caso di giacenza media inferiore a 5 mila euro);
  • Imposta di bollo pari al 2% sui depositi e sul valore dei titoli;
  • L’imposizione tributaria del 26% sugli interessi maturati.

Il conto corrente, infine, viene identificato da un numero di IBAN, un codice alfanumerico di 27 cifre necessario per effettuare la maggior parte delle transazioni.

Conto di deposito: cos’è e come funziona?

Il conto di deposito è un contratto che anche se simile al conto corrente, ha minori funzionalità. Infatti, questo è l’ideale quando si tratta di depositare una somma di denaro per ottenere in cambio un piccolo guadagno sotto forma di interessi. Per questo si tratta di uno strumento di investimento di breve periodo e di basso rischio. A differenza di un conto corrente, poi, il deposito permette una operatività limitata al versamento e prelievo, escludendo quindi bonifici e altri strumenti. In generale i conti di deposito si appoggiano a dei conti correnti (conto d’appoggio) tramite cui effettuare versamenti e prelievi.

Il conto di deposito può essere:

libero, quando il titolare può accedere e utilizzare la somma di denaro depositata in qualsiasi momento desideri;

vincolato, quando i risparmi possono essere ritirati solamente alla scadenza del vincolo, scelto per contratto, che può variare da 1 a 72 mesi.

Chiaramente il vincolo viene remunerato con interessi maggiori, ma vi sono anche penali molto alte per chi ritira il deposito prima della data di scadenza prevista. È possibile aprire un conto di deposito anche online senza costi di apertura, gestione o chiusura; SEMPRE facendo attenzione al momento della stipula del contratto a eventuali altri costi previsti, come ad esempio quelli legati all’apertura di un nuovo conto corrente legato al deposito.

Cosa scegliere tra conto corrente e conto di deposito?

Quale scegliere? È evidente che bisogna valutare le proprie necessità e i bisogni. Se si ha una somma di denaro inutilizzata che vogliamo far fruttare è palese che la scelta migliore potrebbe ricadere nell’apertura di un conto di deposito: ma attenzione sebbene a seguito dell’aumento dei tassi di interesse, quasi tutti gli istituti di credito abbiano alzato i tassi offerti sui conti deposito vincolati con scadenze medio-lunghe, ancora i rendimenti non coprono l’inflazione, che di recente ha sfiorato il 9%: i conti deposito anche quelli più redditizi arrivano al 2% o al massimo al 4% lordo annuo (che equivale al 2,96% netto).

Attualmente il rendimento dei conti deposito resta quindi inferiore a quello dei titoli di Stato italiano di pari durata: un BTp 2,65% con scadenza a dicembre 2027 rende circa il 3,53% annuo al netto di tasse e commissioni.

Contrariamente se invece si cerca solo per uno strumento dove far accreditare lo stipendio sicuramente la scelta migliore resta il conto corrente.

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