Cosa è il valore di un’azione e come si calcola?

Come calcolare il valore di un'azienda

Molte volte vi sarete chiesti o almeno hanno chiesto a me, cosa significa investire in azioni. In parole povere possiamo dire che comprare un’azione significa comprare piccolissime quote di una società, e tu da investitore speri che l’azienda cresca di fatturato, si espandi e continui a generare sempre più utili. Quando tutto questo avviene, le tue azioni diventano più appetibili e ricercate tanto che altri investitori saranno disposte a comprarle ad un prezzo sempre maggiore.

In questa guida voglio spiegarti cosa è il valore di un’azione e come si calcola attraverso alcuni fattori come il rapporto Prezzo/utile e il rendimento di capitale proprio.

Cosa da sapere prima di iniziare…

Sappi che se hai deciso di investire in borsa, significa che la tua propensione al rischio è medio alta. È vero che osservando i mercati e studiando aiuta a minimizzare il rischio ma ricordiamoci bene che in quando si investe non c’è mai nulla di sicuro.

Un modo comune che gli investitori esperti consigliano ai neofiti è quello di “investire quanto sei disposto a perdere”. Proprio così: può sembrare poco ottimista come inizio, ma tu assicuro che, se le cose dovessero andare male, sarai felice di aver seguito il consiglio.

Per capire qual è l’importo giusto per te da investire, poniti queste tre domande:

  1. Quanto sono disposto a perdere?
  2. Se oggi dovessi perdere il mio portafoglio, o essere derubato in casa, quale sarebbe la soglia massima che comunque non mi creerebbe disagi, che mi permetterebbe di dormire la notte?
  3. Qual è la somma massima che, se la perdessi, non metterebbe in difficoltà il budget familiare alla fine del mese?

Ora però una domanda fondamentale, quale è la qualità più importante per un investitore? Ce ne sono diverse ma probabilmente la qualità più importante è quella del sapere valutare efficacemente una società e conseguentemente della sua azione.

Ad esempio, se un’azione costa 50 euro e un’altra 500 euro. Non è detto che convenga comprare quella da 50 euro. Può succedere infatti che per esempio, l’azienda Alfa (quella che vende azioni a 50 euro), l’anno prossimo non distribuisca utile, mentre quella che vende azioni a 500 euro (azienda Beta) ne distribuisca 20 euro per azione. E lo stesso avvenga per i successivi dieci anni.

Adesso come capire che l’azienda Beta è quella più conveniente 10 anni prima?

La guida che ti sto facendo oggi ti aiuta proprio in questo, uno dei modi per prevedere quanto sia conveniente investire su un’azienda, è quello di calcolare il valore di quell’azione. Magari non hai mai riflettuto sul fatto che valore e prezzo non sono la stessa cosa.

Il prezzo è infatti quello che vedi sul listino di Borsa, il valore invece è collegato al rendimento, che in poche parole significa quello che l’azione di farà guadagnare in futuro – prospettive di crescita e/o rilascio di dividendi.

Quindi due azioni possono avere lo stesso prezzo, ma questo non necessariamente significa che abbiano lo stesso valore.

Come si arriva alla stima del valore

Esistono vari metodi per calcolare il valore di un’azione. Ne consideriamo due:

  • Il P/E (prezzo/utile – price/earnings ratio);
  • Rendimento del capitale proprio.

Rapporto Prezzo/Utile

Il P/E, detto in inglese price/earnings, è uno degli indicatori più importanti e si calcola così: P/E, ossia prezzo (quotazione) di un’azione diviso utile di quella singola azione.

Per capire il concetto più a fondo facciamo un esempio pratico:

Azienda A, al momento è quotata in Borsa 50 euro. Lo scorso anno ha realizzato un utile di 10 euro ad azione e lo ha distribuito.

Il P/E è quindi uguale a 50/10 = 5

Cosa significa P/E = 5 => Significa che, sulla base dell’ultimo utile distribuito, per riavere indietro i soldi spesi con l’acquisto dell’azione (50 euro) devi aspettare 5 anni. Infatti, se l’azienda continua a distribuire 10 euro di utile per azione ogni anno, in 5 anni ti sei ripagato l’azione (10 euro x 5 anni).

Come è facile immaginare, minore è il P/E, maggiore è la redditività di un’azione. Vediamolo con un altro esempio:

Azienda B, al momento è quotata in Borsa 20 euro. Lo scorso anno ha realizzato un utile di 12 euro ad azione e lo ha distribuito. Il suo P/E è quindi pari a 20/12 = 1,66

Ricordiamoci che questo parametro si fonda sulla supposizione che l’azienda continui a produrre e distribuire utili, non è detto che sia sempre così.

Per questa ragione è sempre una buona idea controllare lo storico dell’azienda, non solo l’anno precedente e questo è relativamente semplice. Diventa complicato invece predire il futuro, a meno che non abbiate la sfera di cristallo, perché’ in questo caso dovrete fare delle analisi in base alla futura domanda, pensare a come sarà il mercato e molte altre cose. Una regola generale da utilizzare, non secondo me ma secondo Warren Buffett, è porsi la seguente domanda << Immaginereste un mondo tra X numero di anni senza questo prodotto??>> Se la risposta è no allora, allora l’investimento potrebbe essere opportuno (questa non è l’unica condizione ovviamente).

Una delle principali raccomandazioni è quella di non basarsi su un solo parametro per decidere se investire o meno. Un altro interessante indicatore che stima il valore aziendale è il rendimento del capitale proprio, che vediamo nel prossimo paragrafo.

Rendimento del capitale proprio

Il rendimento del capitale proprio è il rapporto tra utile e capitale proprio dell’impresa, quindi:

Utile / Capitale proprio

Questo parametro ti permette di capire quanto utile la società realizza a seconda del capitale utilizzato. Un’azienda che riesce a realizzare utili importanti pur avendo un piccolo capitale, è un’azienda molto performante.

Esempio:

Azienda A ha realizzato quest’anno 100.000 euro di utile; il suo capitale proprio ammonta a 50.000 euro;

Azienda B ha realizzato quest’anno 100.000 euro di utile; il suo capitale proprio ammonta a 80.000 euro.

Il rapporto utile/capitale proprio è pari a:

100.000 / 50.000 = 2 per l’azienda A;

100.000 / 80.000 = 1,25 per l’azienda B.

Le aziende quindi, pur avendo registrato uguale utile, hanno una differenza di performance. L’azienda Alfa è riuscita a produrre utile con un capitale proprio di soli 50.000 euro; mentre la Beta per avere lo stesso utile impiega 80.000 euro.

Maggiore è il risultato quindi, maggiori sono le performance dell’azienda.

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