Cosa sono le obbligazioni?!?(spiegato bene..)

Troppa, davvero troppa gente mi ha chiesto e continua a chiedere giorno dopo giorno “ma cosa è un’obbligazione? Come funzionano?”. Per questa ragione ho deciso di scrivere un articoletto per far capire a chiunque, almeno spero, in quali categorie si dividono, come si opera e quali ne sono le principali caratteristiche.

Colgo anche l’occasione per annunciarvi la decisione di aprire una sorta di “Investizionario Academy” che conterrà’ tutte queste informazioni sugli strumenti finanziari, analisi fondamentale, strategie di investimento etc.  che saranno categorizzate in maniera certosina, per aiutarti con il tuo percorso formativo riguardo agli investimenti.

Cosa sono le obbligazioni

 

Caratteristiche

L'obbligazione, comunemente chiamata in inglese bond, è un titolo che conferisce all'investitore il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse (chiamata cedola). L’entità mittente, per la quale l’obbligazione è essenzialmente un debito poiché’ utilizza quest’ammontare ricevuto dall’investitore per finanziarsi. Il soggetto emittente può essere:

  • uno Stato o un ente pubblico,
  • una banca o qualsiasi altro tipo di azienda,
  • un organismo sovranazionale.

Tra le principali possiamo evidenziare le obbligazioni ordinarie che possono essere con cedola:

  • a tasso fisso, che garantisce periodicamente il diritto ad un ammontare di interessi stabilito antecedentemente;
  • a tasso variabile, in cui gli interessi pagati dipendono da diversi indici finanziari (generalmente Libor, Euribor o altri tassi ufficiali), reali (tasso di inflazione) o valutari (tasso di cambio).

A chi è utile?

Questo tipo di investimento e’ rivolto a tutte le persone che cercano un rendimento periodico che sia:

  1. a) maggiore rispetto a un investimento in CD, Buoni Postali o in Titoli statali,
  2. b) minimizzare il rischio, che seppur esistente ossia legato al fallimento del soggetto emittente, è comunque più contenuto rispetto all'investimento in azioni.

Ai soggetti emittenti, perché l’acquisto di titoli obbligazionari da parte degli investitori rappresenta una forma di finanziamento alternativo a quello bancario, permettendo di reperire risorse anche con scadenze prolungate e a tassi di interesse che possono essere più vantaggiosi rispetto a quelli bancari.

Punti di attenzione

Questi strumenti sono i più adatti se hai l’obiettivo di preservare il capitale e aver garantito un rendimento. Specificatamente quelle a tasso variabile offrono dei rendimenti che sono grosso modo in linea con quelli del mercato.

È necessario però capirne bene il funzionamento, quali sono le possibilità di rendimento e soprattutto quali ne sono i rischi. In particolare, questi ultimi possono essere legati a:

  • rischio legato al tasso di interesse, le variazioni dei tassi di interesse comportano variazioni del prezzo dei titoli e quindi la possibilità di perdite se si vuole vendere il titolo prima della scadenza. Da ciò si evince che per i titoli a tasso fisso e/o quelli a lunga scadenza questo rischio è superiore rispetto ai titoli a tasso variabile;
  • rischio di credito, nel caso ci sia il mancato pagamento degli interessi o mancato rimborso del capitale a scadenza,
  • rischio di liquidità, questo si riferisce alla difficoltà di vendere le obbligazioni prima della scadenza. In generale questa questione è fondamentalmente legata alla ridotta dimensione o all'assenza di un mercato secondario del titolo. Specificatamente i titoli non quotati potrebbero presentare alcune difficoltà nello smobilizzo;
  • rischio di cambio, nel caso in cui acquistassimo titoli in valuta estera, dovremmo tenere in considerazione il tasso di cambio con la valuta del proprio Paese.

Le obbligazioni subordinate (o junior) sono titoli il cui rimborso del capitale, in caso di insolvenza dell'emittente, avviene solo successivamente ai creditori ordinari e alle altre obbligazioni (cosiddette senior). Ovviamente a causa della maggiore rischiosità, all’investitore è garantito un rendimento più alto. A tutti gli effetti possono essere considerate uno strumento intermedio tra l'obbligazione e l'azione e perciò richiedono particolare attenzione e competenza.

Interessi e altri costi

I costi legati all'investimento obbligazionario riguardano principalmente le commissioni spettanti agli intermediari che effettuano la transazione di acquisto, di vendita e infine per la custodia degli stessi (è necessaria l'apertura di un "conto titoli").

Ovviamente qualsiasi forma di reddito generata da questi titoli è sottoposta a imposizione fiscale.

Regole

L’investitore obbligazionario vanta un diritto di credito nei confronti della societa’ emittente relativamente alle cedole maturate periodicamente e al capitale rimborsato a scadenza.

Errori ricorrenti

Bassa diversificazione: Come ben sappiamo il valore di una singola azione dipende dalle fortune di una singola impresa; quindi detenere un solo tipo di azioni è di norma molto rischioso. Il rischio si riduce diversificando, cioè investendo in azioni diverse tra loro. Tuttavia, questo comportamento non è ancora sufficientemente diffuso, specialmente tra i piccoli investitori.

Spesso si tende a non considerare il legame esistente tra rendimento e rischio. Il rendimento cresce con il ridursi dell'affidabilità del soggetto emittente perché, a fronte di un maggior rischio, è più alto il compenso richiesto dal creditore. Vanno quindi valutati con molta attenzione i titoli con tassi particolarmente "appetibili".

Fare un investimento consapevole significa prestare attenzione verso i propri reali obiettivi e verso la propria pianificazione finanziaria. Titoli con scadenze molto lontane a cedola fissa possono infatti subire oscillazioni di prezzo tali da compromettere il rendimento dell'investimento, bisogna quindi fare molta attenzione. A tutto ciò si aggiunge l’inflazione, che potrebbe influire sul valore delle cedole e, soprattutto, del capitale a scadenza. Sempre da tener presente che le obbligazioni non quotate sono più difficilmente rivendibili prima della scadenza, e quindi non assicurano di poter far fronte a eventuali improvvise esigenze finanziarie.

 

 

 

 

 

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